lunedì 30 dicembre 2013

RESTA DOVE SEI E POI VAI - John Boyne

Come era stato con "Il bambino con il pigiama a righe", anche in questo romanzo l'autore irlandese John Boyne ci stupisce con la sua straordinaria capacità di trasformare una storia toccante e profonda, camuffandola in un racconto per bambini; ancora una volta lo fa benissimo, perchè riesce a narrare in modo chiaro e semplice un periodo storico lugubre e pieno di sofferenza: la Prima Guerra Mondiale.
Resta dove sei e poi vaiAlfie ha solo cinque anni quando, nel 1914, suo padre decide di arruolarsi spontaneamente nell'esercito britannico, abbandonando Londra e il suo lavoro da lattaio, e lasciando nello sconforto la moglie Margie. Alfie sa che il suo papà è andato a combattere, ma si immagina solamente un grande gioco, e soprattutto è fiducioso, perchè tutti continuano a ripetere che entro Natale la guerra sarà finita. Quando però i Natali passano e le lettere dal fronte iniziano a non arrivare più, Alfie decide che è il momento di diventare grande e di essere l'uomo di casa, visto che la mamma, nonostante tutti gli sforzi e i turni di notte all'ospedale, non riesce più a garantirgli il pasto quotidiano. Alfie allora prende la sua decisione, e per quattro giorni alla settimana diventa il miglior lustrascarpe di King's cross, l'affollatissima stazione di Londra. È qui che, tra un cliente e l'altro, Alfie mette le mani su un foglio che svolazza in giro per l'atrio; un foglio che risponde a molte delle sue domande sul papà, e che lo spinge a partire alla sua ricerca, con la speranza di riportarlo presto a casa.
Così triste, ma allo stesso tempo così divertente, "Resta dove sei e poi vai" è un romanzo bellissimo, dove l'amore trionfa sulla guerra e dove, ancora una volta, sono i più piccoli a dimostrarsi i più tenaci e i più intraprendenti. Da leggere!

Voto: 4/5

lunedì 23 dicembre 2013

IL RUMORE DEI TUOI PASSI - Valentina D'Urbano

Alfredo e Beatrice, Beatrice e Alfredo. Terribilmente diversi, magicamente uniti da un legame tanto sottile quanto indissolubile; tutti li chiamano i gemelli, tutti li hanno sempre conosciuti così. Adolescenti, con un passato difficile e un futuro senza speranze: è così per tutti alla "fortezza", il posto dove sono nati, cresciuti e dove probabilmente moriranno; un casermone di alloggi popolari, abbarbicato su una collina di periferia, sommerso dal degrado e dalla consapevolezza di essere una zona a sé, evitata anche dalla polizia, che se ne sta alla larga per non finire, lei stessa, nei guai.
Il rumore dei tuoi passiIn un contesto così difficile, i rapporti non possono che essere rozzi, violenti, ma anche immensamente profondi. È così anche per Beatrice e Alfredo, i gemelli, che passano le loro giornate sempre insieme, a sfondarsi di canne e a sognare un futuro che loro per primi sanno non potranno mai avere. In un contesto così difficile, è normale che tanti ragazzi, per sconfiggere l'interminabile noia, decidano di cercare dei diversivi, quel qualcosa che possa aiutare a sconfiggere il peso della verità e il peso di abitare nella "fortezza", che dal momento in cui sono nati li ha etichettati come falliti. In un contesto così difficile, in cui sai che le disgrazie accadono ogni giorno, ma pensi sempre che a te non potranno mai capitare, fa ancora più male scoprire che il dolore può toccarti da vicino, e fa ancora più male, forse più di quanto potrebbe farlo se la vittima fossi tu, quando il dolore colpisce la persona che più ami al mondo, quando il dolore colpisce il tuo gemello.
Un meraviglioso libro sull'amicizia, che racconta come questo sentimento non sia sempre felice, ma anzi, spesso tenda a diventare un peso da portarsi sempre con se, rendendo le persone nervose, irascibili, violente. È la storia di due ragazzi di oggi, esempio di una generazione di giovani senza più sogni, consapevole di non avere un ruolo nella società, quasi rassegnata ad un futuro grigio e triste.
Personaggi come poche volte si trovano nei romanzi, Valentina D'Urbano colpisce in pieno, aprendo gli occhi a tutti sulla condizione che, come l'immaginaria "fortezza", sta opprimendo tutta l'Italia intera.

Voto: 5/5

lunedì 16 dicembre 2013

AFGHANISTAN, DOVE DIO VIENE SOLO PER PIANGERE - Siba Shakib

Il primo romanzo dell'autrice e documentarista iraniana colpisce veramente al cuore; impossibile non amarlo, impossibile non riflettere, impossibile non sentirsi fortunati nei confronti di un popolo, quello afghano, che ancora oggi fatica a trovare stabilità e, soprattutto, un po' di pace.
La storia è quella di una famiglia in particolare, ma può sicuramente essere generalizzata alla quasi totalità della popolazione, perchè in Afghanistan, più ancora che in altri paesi, le condizioni di vita dei pochi ricchi e dei tantissimi poveri sono estremamente diverse.
Shirin-Gol, come tante altre prima e dopo di lei, è diventata una sposa bambina perchè suo fratello l'ha venduta in moglie per ripagare un debito di gioco. Morad, suo marito, è però un uomo giusto, che non le vieta di mostrarsi in pubblico senza di lui, e soprattutto non le vieta di continuare a frequentare la scuola dei russi, dove Shirin-Gol impara a leggere, a scrivere, e a coltivare il sogno di diventare medico.
Afghanistan, dove Dio viene solo per piangereDopo una lunga e combattuta guerra interna, però, i russi vengono scacciati dal paese e, per quanto all'inizio questo fosse il desiderio del popolo, da anni e anni sottomesso ai domini stranieri, la guerra non finisce, anzi, viene inacidita dalle forti rivalità interne, e prosegue fino a quando sono i talebani a prendere in pieno possesso il paese, riportando in atto la legge del Corano, e ravvivando un integralismo religioso come mai nessuno prima di loro, togliendo al popolo, e in particolare alle donne, quei pochi diritti che negli anni si erano conquistate.
Da qui inizia per Shirin-Gol, Morad e i loro sei figli, una fuga infinita, che li porta a viaggiare in tutto il paese, cercando quel poco di stabilità che ogni volta, puntualmente, viene però spezzata, dai talebani o dai missili; Kabul, Herat, altre città: per la famiglia di Shirin-Gol non c'è pace, ma forse, per quanto difficile, un po' di gioia e serenità la si può trovare anche lì, in un paese così bello e martoriato quale è l'Afghanistan.

Voto: 4/5

mercoledì 4 dicembre 2013

DI ILDE CE N' È UNA SOLA - Andrea Vitali

Non sono una persona che passa le sue giornate in libreria, anche se mi piacerebbe, ma comunque ogni volta che ci entro, o quasi, mi trovo davanti un espositore colmo dell'ultimo romanzo di Andrea Vitali, appena uscito; ed in effetti ultimamente l'autore bellanese si sta dando parecchio da fare, sdoppiandosi pure, visto che l'ultimo suo racconto, ispirato al Natale, è da poco stato lanciato sul mercato editoriale da Mondadori.
Ma per "Di Ilde ce n'è una sola" Vitali è rimasto fedele a Garzanti e, ovviamente, è rimasto fedele ai suoi principi: risate, risate e ancora risate. La storia si sviluppa in pochissimi giorni e si svolge negli anni 70, anni in cui la crisi aveva soppiantato ormai cronicamente il boom del dopoguerra; anni in cui, anche sul Lago di Como, il lavoro in fabbrica era per la maggior parte degli abitanti l'unica possibilità di impiego. È così anche per Oscar, operaio generico, cioè in grado di fare tutto ma niente di specifico; da mesi però la sua vita la trascorre sul divano, aspettando la fine della cassa integrazione, decisamente lontana, e una chiamata della distratta moglie Ilde, sempre imminente.
Di Ilde ce n'è una solaSembra strano infatti a Oscar, quando lo squillo del telefono interrompe l'ennesimo sonnellino di una caldissima mattina estiva, che all'altro capo della cornetta non ci sia la solita voce nervosa della moglie, bensì quella pacata e distaccata dell'impiegata del comune di Bellano, che lo informa che la carta d'identità della signora Ilde Ratti, lì residente, è stata ritrovata nel piccolo paese del centro lago.
Una sentenza, per l'impiegata; un mistero, per Oscar, che non può non chiedersi come il documento di Ilde possa essere finito in quel paese che lui neanche conosce, e non può che cominciare una estenuante caccia agli indizi, disseminati in giro dagli altri protagonisti della vicenda; indizi che lo porteranno alla soluzione, ma non certo, almeno per lui, al tesoro.
"Il Vitali più bello è sempre l'ultimo".

Voto: 3/5

mercoledì 27 novembre 2013

HUMAN PUNK - John King

Dopo "Fedeli alla tribù non pensavo che avrei più avuto tra le mani un libro di John King; eppure, dopo aver letto la trama di questo romanzo non ho saputo resistere e, per quanto le analogie con l'altro suo libro siano molte, soprattutto dal punto di vista stilistico e del linguaggio, devo ammettere che, almeno un po', mi sono ricreduto sulla bravura di questo autore, che in certi momenti si avvicina moltissimo al meraviglioso Irvine Welsh di "Colla".
La storia si articola in tre momenti, lontani tra loro di qualche anno, ma è soprattutto nel primo di questi che la trama si sviluppa, aprendo le porte ad una seconda e terza parte estremamente riflessive, antipasto di un finale spettacolare e ad alta densità di emozioni.
Human punkJoe Martin ha quindici anni, e insieme ai suoi amici si appresta a vivere l'estate del 1977, un periodo durante il quale alternerà lavoro e divertimento; per lui, come per Smiles, Chris e Dave, quello che conta è essere sempre in pista, con i Doctor Martens ai piedi e le spille appuntate sui giubbotti in jeans senza maniche, ma la cosa più importante di tutte è la musica, in particolare quella punk: Sex Pistols, Ramones, qualsiasi canzone è fondamentale per il loro divertimento, qualunque testo è rappresentativo della loro adolescenza e di Slough, il grigio sobborgo della periferia londinese dove sono nati e dove sono cresciuti.
Sembra tutto perfetto, tutto come dovrebbe essere: bevute infinite, scazzottate, nuovi dischi e concerti, ma ad un certo punto tutto si rompe; coinvolti in una rissa, Joe e Smiles si salvano per miracolo, ma quest'ultimo, quasi un gemello per Joe, verrà segnato in modo indelebile dall'episodio e non tornerà più lo stesso. E' da qui che anche la vita di Joe cambia, una vita che lo porterà  a girare il mondo, cambiare paese e cercare di dimenticare il passato, ma che alla fine, come in un cerchio che prima o poi dovrà per forza chiudersi, lo riporterà a Slough, dove tuto è cominciato.
Un libro molto, molto bello, rappresentativo di un periodo mitico, quegli anni '70 inglesi che hanno cambiato il modo di vivere e di vedere le cose, quando hippie e punk dominavano la scena, quando la Thatcher doveva ancora dare la sua impronta al paese, e quando tutti, ma proprio tutti, sognavano di poter cambiare il mondo.

Voto: 4/5


mercoledì 20 novembre 2013

COME DIVENTARE BUONI - Nick Hornby

Katie è una donna che ha passato i quaranta, non troppo giovane ma nemmeno troppo sulla via della vecchiaia; è ironica, simpatica e ancora molto attraente. E' felicemente sposata, ha due bellissimi bambini, un lavoro soddisfacente e una vita tranquilla, che le permette di occuparsi con energia al suo essere medico, mamma e moglie allo stesso tempo.
La felice monotonia si interrompe però quando Katie tradisce il marito David; sembra impossibile che proprio lei, donna in carriera, abbia potuto commettere adulterio. Talmente difficile da pensare che David, messo al corrente della notizia, si rifiuta di crederci.
Come diventare buoniE' in questo momento che Katie si rende conto che qualcosa non va, che qualcosa, nel suo perfetto matrimonio, si è rotto; parlarne a David, l'intelligente e riflessivo della coppia, sembra la cosa più opportuna, ma Katie non sa che sta per causare una reazione imprevedibile nel marito; non sa che sta per scatenare un temporale sul suo matrimonio e sulla sua vita, e tutto ciò la porta a chiedersi se fosse proprio il caso di dare voce al suo malessere interiore, se non sarebbe stato meglio continuare a vivere fingendo di non preoccuparsi del problema.
Scegliere di leggere un libro di Hornby equivale ad avere la certezza di non rimanere delusi, perchè il suo talento e la sua spiccata ironia non tradiscono veramente mai; l'autore inglese questa volta stupisce per la scelta dell'io narrante: non il classico uomo di mezza età che cerca di non annegare nella sua cronica depressione, ma la moglie perfetta che risolve sempre i problemi, che in questo caso si dimostra però terribilmente fragile e incapace di gestire un mondo, quello della famiglia, che ha sempre tenuto sotto controllo.
Ancora una volta, grande Nick Hornby, meraviglioso narratore di realtà che ci appartengono, di vite quotidiane così simili alle nostre.

Voto: 4/5

venerdì 15 novembre 2013

IL BIZZARRO INCIDENTE DEL TEMPO RUBATO - Rachel Joyce

Dopo "L'imprevedibile viaggio di Harold Fry", Rachel Joyce torna con il suo secondo, attesissimo romanzo; come all'esordio, la scrittrice inglese colpisce con la sua bravura nell'ideare una trama stravagante ma efficace, ma soprattutto con la sua capacità di scrittura, che rende il romanzo molto facile da leggere ed estremamente piacevole.
Byron è un ragazzino felice a 11 anni, perchè vive in campagna, perchè ha una mamma eccezionale che fa impallidire tutte le altre, e perchè il suo migliore amico è James Lowe, l'allievo più intelligente della scuola privata che frequentano; così intelligente da rivelare a Byron, dopo attenta consultazione del Times, che quell'anno, per pareggiare il movimento della Terra, verranno aggiunti al tempo due secondi. Sembra una notizia come un'altra, ma per Byron non è così: nella sua testa cominciano a formarsi strane ipotesi, tutte gravitanti attorno al fatto che l'aggiunta dei due secondi possa in qualche modo portare effetti imprevisti e devastanti su tutto il pianeta.
Il bizzarro incidente del tempo rubatoLa sua teoria trova realizzazione proprio la mattina dell'atteso allineamento degli orologi, quando sua mamma, per evitare il traffico, scegli per la prima volta di variare il tragitto, entrando con l'auto nella quasi innominabile Digby Road...
Un romanzo stravagante, che colpisce in positivo per la sua trama quasi illogica; divertente, allegro, ma anche molto profondo e attento a problematiche attuali, il libro merita davvero di essere letto, e il finale vale veramente un sacrificio di tante pagine, forse un po' troppe.
Ancora una volta, complimenti a Rachel Joyce.


Voto: 4/5

mercoledì 13 novembre 2013

THE BEST - George Best

George Best è stato uno dei più grandi talenti calcistici della storia; dotato di una tecnica straordinaria, unita a un grande senso del gol, ha vinto molti trofei tra le fila del Manchester United, oltre ad alcuni tra i più importanti riconoscimenti personali, su tutti l'ambito Pallone d'oro.
E' ricordato anche e, forse, soprattutto per le sue avventure extracalcistiche, che lo hanno reso il primo giocatore a vestire i panni della star, oltre a diventare un'icona di riferimento per la sua generazione.
The BestNato nella Belfast povera e operaia del 1946, ha iniziato a dare i primi calci a un pallone nelle strade della sua città, dimostrando fin da subito una predisposizione al gioco come pochi altri; cresciuto in una famiglia numerosa ma affettuosa, ha sfruttato la sua grande opportunità superando un provino con il Manchester United, che lo mette sotto contratto e lo fa crescere nelle giovanili. Dopo alcuni anni di gavetta, l'esordio in prima squadra è subito esplosivo, e da quel momento Best salirà velocemente nell'Olimpo del mondo calcistico; l'apice lo raggiunge con la vittoria della Coppa dei Campioni, che lo consacra tra i migliori giocatori del mondo e gli regala il soprannome di "Quinto Beatle", che si porterà dietro per tutta la vita.
Il momento più alto segna però l'inizio di una discesa vertiginosa: amato da tutti, Best comincia a lasciarsi trascinare dagli eventi; l'alcol diventa il suo compagno preferito, le donne un passatempo quasi abusato, la sregolatezza la normalità. Una serie di cadute sempre più rovinose, ed ogni volta rialzarsi è più difficile, fino a quando, forse, non sarà più possibile.
Una storia davvero toccante, di un giocatore che non posso ovviamente ricordare, ma che ha lasciato tracce indelebili dietro di sé; il primo vero calciatore icona, lontano però mille miglia dagli strapagati campioni di oggi, che ha saputo stupire il mondo con il suo talento cristallino, ma che non ha saputo sconfiggere un male interiore estremamente coriaceo.
Storia commovente, libro bellissimo.

Voto: 4/5

lunedì 11 novembre 2013

HEARTLAND - Anthony Cartwright

Siamo a Cinderheath, alle porte di Dudley, distretto siderurgico dell'industriale regione delle West Midlands, in Inghilterra.
HeartlandDue avvenimenti stanno per infiammare questo piccolo centro, da sempre lontano dagli onori della cronaca; le elezioni sono ormai ale porte, e il clima politico che si respira sta cambiando: molti si stanno orientando a "destra", e la pericolosa ascesa del British National Party mette in difficoltà i rappresentanti del Labour Party, storicamente senza rivali nella zona; come se non bastasse, ad acuire una tensione resa incandescente dall'attentato terroristico alle Torri Gemelle, la squadra dei "bianchi" si giocherà il campionato locale di calcio con quella dei Musulmani, e i rapporti tra i cittadini delle due diverse etnie si stanno incrinando ancora di più.
In mezzo a questi due eventi pronti a sconvolgere la comunità si inseriscono le storie di Rob, Jim, Jasmine, Adnan e molti altri, tutti cresciuti a Cinderheath, che ora hanno preso strade diverse, e non necessariamente hanno avuto fortuna con le loro scelte, anzi...

Devo dire che quando ho letto la trama di questo romanzo ho intuito subito che sarebbe potuta essere un'ottima lettura, e così è stato: la storia è veramente bella; l'ambientazione, una piccola realtà industriale inglese più grigia che verde, molto interessante, e il momento storico, che rende difficile la convivenza tra filo-americani e musulmani, davvero azzeccato. L'autore è poi veramente bravo nella narrazione, anche se dal punto di vista stilistico sono quantomeno rivedibili i dialoghi senza punteggiatura. Nel complesso comunque, questo rimane un libro veramente bello, sicuramente consigliato.

Voto: 4/5


lunedì 4 novembre 2013

UNO SPLENDIDO DISASTRO - Jamie Mc Guire

Avevo voglia di un romanzetto d'amore che inframezzasse letture un po' più interessanti, per cui sapevo a cosa andavo incontro: scene strappalacrime, pagine piccanti e comportamenti dei personaggi quantomeno audaci. Ho scelto "Uno splendido disastro", romanzo dell'anno (per chi?) e primo di due capitoli, il secondo dei quali da pochi giorni in libreria.
Uno splendido disastroAbby è una studentessa poco più che maggiorenne, appassionata di vestiti e matematica, timida e studiosa, che per scappare da una situazione famigliare complicata si è iscritta alla Eastern University, più lontano possibile dal suo Kansas. Travis Maddox è invece il ragazzo più conosciuto della scuola: muscoli scolpiti, tatuaggi ben in vista e un fascino ammaliante che ha messo in fila tutte le più belle ragazze dello studentato, pronte a qualsiasi cosa pur di passare una notte in compagnia del mitico Mad Dog.
Sembrerebbe impossibile che tra due ragazzi con personalità così contrastanti possa nascere un sentimento diverso dall'antipatia, ma ovviamente i due si troveranno a dover affrontare qualcosa in comune (in questo caso un'improbabile scommessa), tanto che alla fine scopriranno di essere fatti l'uno per l'altra, e nulla avrà più senso se non riguarderà loro due insieme.
Come ho detto non mi aspettavo chissà che da questo romanzo, però sono rimasto ugualmente deluso: passi che il finale sia ben prevedibile dopo poche decine di pagine, ma nel complesso la trama è abbastanza scadente e molto fragile, e molte cose sono parecchio campate in aria.
Non un libro brutto, semplicemente lontano dal mio genere.

Voto: 2/5

giovedì 17 ottobre 2013

LA LISTA DI SCHINDLER - Thomas Keneally

Sono moltissimi gli autori che nel corso degli anni, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, hanno provato a raccontarci attraverso le pagine quello che è stato uno dei peggiori momenti storici del XX secolo: lo sterminio ebreo ad opera dei nazisti, tristemente noto come Shoah.
Tra questi l'australiano Keneally, che in questo libro narra la storia, vera, di una persona atipica, almeno per quel particolare periodo; un uomo che attraverso il suo comportamento permise di salvare la vita a migliaia di persone, altrimenti destinate alla fine nei forni crematori.
Oskar Schindler, cecoslovacco, era un imprenditore con grandi capacità, dirigeva una fabbrica di successo che produceva oggetti smaltati a Cracovia, in Polonia, e da sempre annoverava alle sue dipendenze moltissimi ebrei; con l'inizio della guerra la sua impresa venne destinata alla fabbricazione di munizioni, di certo più utili di quanto potessero esserlo le pentole.
La lista di SchindlerI suoi dipendenti lavoravano alacremente e, nonostante le prime leggi razziali avessero confinato gli ebrei in un ghetto, non vi erano cattivi presagi o segnali di quello che di lì a poco sarebbe successo.
Già dalla fine del 1942 però, la strategia di Hitler era cambiata, e stava per essere messa in atto la cosiddetta "soluzione finale", che prevedeva il trasferimento di tutti gli ebrei in campi di lavoro, dove si sarebbero resi utili fino allo stremo delle loro forze e poi eliminati.
Grazie alle sue conoscenze, oltre a gentili e costosi omaggi elargiti a personalità e funzionari, Schindler fece in modo che nessuno dei suoi ebrei venisse deportato, anzi: si costruì il proprio campo di lavoro e continuò a richiedere manodopera dagli altri lager. Una strategia che, per quanto economicamente costosissima, si rivelò decisiva per migliaia di persone, che se non fosse stato per lui sarebbero certamente morte, probabilmente ad Auschwitz.
Oskar Schindler è stato nominato "Persona Retta", un titolo che in Israele ha un enorme significato, ed è giusto che sia stato proprio quel paese, per primo, a rendere omaggio a una persona straordinaria, capace di mettere altri davanti a sé, capace di sacrificare la sua vita, che avrebbe potuto essere agiata e viziata, per salvarne delle altre.

Voto: 4/5

lunedì 14 ottobre 2013

YOU'LL NEVER WALK ALONE - Rocco De Biasi

Il mito del calcio inglese appassiona da anni anche noi italiani: stadi all'avanguardia e dotati di ogni comfort, tribune sempre piene, visuali perfette, ma anche sicurezza e uno spirito di condivisione e divertimento che porta alle partite giovani e anziani, famiglie con bambini e tante donne.
Sembra proprio un paradiso felice la Premier League e, per quanto alcuni problemi permangono e le difficoltà non mancano, lo è di sicuro di più se confrontata con la Serie A italiana, caratterizzata da strutture fatiscenti, ampi spazi vuoti tra gli spalti e un clima di tensione pressochè perenne.
Ci chiediamo: in Inghilterra è sempre stato così?
La risposta è ovviamente no! Anzi, gli anni 70 e 80 inglesi sono stati probabilmente i peggiori a livello europeo da quando il calcio è diventato per definizione "lo sport del popolo".
Ma allora, cosa ha portato gli inglesi a debellare quasi completamente il problema hooligan, dando vita a uno dei campionati più belli del mondo, e non solo sugli spalti?
You'll never walk alone. Mito e realtà del tifo ingleseUna spiegazione provano a darcela alcuni sociologi attraverso vari saggi sull'argomento tifosi nel mondo del calcio, opportunamente raccolti e riadattati per il testo da Rocco De Biasi.
Ovviamente non possono essere loro a risolvere i problemi che affliggono il nostro calcio, ma le loro considerazioni sono sicuramente una buona base su cui poggiare per far compiere al nostro campionato il necessario salto di qualità.
Un libro molto interessante, anche se estremamente difficile da leggere e da comprendere; è comunque una lettura che consiglio agli appassionati di calcio, soprattuto quello inglese.

Voto: 3/5

sabato 5 ottobre 2013

PADDY CLARKE AH AH AH - Roddy Doyle

Patrick "Paddy" Clarke ha 10 anni, vive a Barrytown, Irlanda, e si diverte moltissimo a combinare guai; ama suonare i campanelli e poi scappare, incidere il suo nome nel cemento fresco, correre all'aria aperta e imitare George Best. Al contrario, odia gli zoo e i baci, ma non è molto contento neppure del suo fratellino.
A scuola se la cava abbastanza, non tanto da essere nella prima fila di banchi, ma neanche da stare seduto negli ultimi posti, e il maestro Henno a volte gli fa pure i complimenti.
A casa si comporta come un bravo bambino, e la mamma è contenta di lui, ma a dir la verità il papà gli sembra un tantino indifferente. Anzi, ultimamente gli dà l'idea di essere un po' diverso, e qualche volta discute animatamente con la mamma, ma poi con una risata tutto sembra passare.
E' un bellissimo personaggio Paddy Clarke, un bambino che quando pensa dimostra molto più dei suoi dieci anni; certo, è scalmanato e anche un po' irriverente come solo alla età si può essere, ma è anche incredibilmente saggio nel giudicare quello che sta succedendo a casa. Aspettare la fine delle liti tra i suoi genitori non gli basta più, lui vuole impedirle, anche a costo di restare sveglio tutta la notte e di venir rimproverato in classe per gli occhi rossi.
Un libro molto bello, dove non ci sono solo il divertimento e la spensieratezza dei bambini, ma anche la consapevolezza che il mondo degli adulti è diverso da quello che può apparire, e che sono proprio i più piccoli a poterci insegnare le cose migliori e a darci le risposte che cerchiamo.

Voto: 4/5

lunedì 30 settembre 2013

ON THE ROAD - Jack Kerouac

Bob Dylan ha detto che On the road ha cambiato la sua vita, oltre a quella di molti altri; non credo che cambierà la mia, ma sono d'accordo nel dire che questo capolavoro ti lascia dentro emozioni e sensazioni che pochissimi altri libri ti possono regalare.
Jack Kerouac ripercorre la sua vita nel dopoguerra post Hiroshima, lasciando solo intravedere un paese di lì a poco destinato ad una estenuante guerra di tensione contro l'URSS, la Guerra Fredda.
Grazie al sussidio di reduce che riceve, decide di partire all'avventura con il sogno di attraversare il paese da est a ovest, dal New Jersey, dove vive con la zia, fino all'affascinante California.
Non gli riuscirà una, ma ben tre volte, spingendosi anche fino in Messico, tra la povertà, la simpatia e la semplicità di un popolo totalmente diverso rispetto al suo.
On the roadAccanto a lui gli amici, in particolar modo Dean, il pazzo che vive in una costante euforia ma che è in grado di commuoversi quando dice di volergli bene e quando ricorda il papà vagabondo.
Insieme vivono la giornata, i lunghi trasferimenti in autostop, gli scomodi sedili dei pullman, le notti all'addiaccio, ma sempre con l'occhio fuori dal finestrino a scrutare le differenze di un paesaggio che cambia in continuazione, ma soprattutto sempre con il sorriso sulle labbra e il desiderio di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e di vivere un'emozione diversa.
Un libro davvero bellissimo, nel quale Kerouac utilizza il viaggio come splendida metafora della vita, dove pensare al difficile domani non ha senso, perchè l'oggi è più importante e va vissuto al meglio, come se non ci fosse futuro. Difficile da leggere, soprattutto all'inizio, ma man mano che ci si addentra nella storia il libro diventa sempre più coinvolgente, e quando lo si ha finito si deve amettere che ci si sente, almeno un po', diversi.

Voto: 4/5

lunedì 23 settembre 2013

LA SOGNATRICE BUGIARDA - Harry Bernstein

L'ultimo episodio della saga dei Bernstein, famiglia inglese di origine ebrea, che dopo tanti anni vissuti alla periferia di Manchester si trasferì nella tanto sognata America, alla conquista di un futuro migliore.
In questo ultimo libro Bernstein, morto poco prima della pubblicazione, ci racconta cosa è successo a Rose, sua sorella maggiore, da sempre l'elemento più controverso della sua numerosa famiglia.
Anche lei negli Stati Uniti, prima a Chicago poi a New York, vive il boom economico del dopoguerra, ma come tutti si trova poi a soffrire la fame dopo la crisi del 1929. Come il paese anche lei cade in una forte depressione, attutita solo dai sogni a occhi aperti che fin da quando era bambina accompagnano le sue giornate: atelier di sartoria nei quali è lei la richiestissima stilista, incontri mondani, principi che le fanno la corte, l'immaginazione di Rose fa di tutto per alleviare la triste realtà, dove lei è soltanto una povera in una famiglia di poveri.
L'incontro con Jim, l'apprezzato venditore di hot-dog del quartiere, porta a Rose quella felicità della quale è da sempre alla ricerca, ma il destino non ha ancora finito di prendersi gioco di lei...
Un libro bellissimo, come d'altronde i tre che l'hanno preceduto, dei quali consiglio caldamente la lettura; una storia vera di una famiglia inglese povera come molte altre a quel tempo, e come molte altre con il sogno chiamato America sempre nitido all'orizzonte. Bernstein è stato bravissimo a raccontarci la storia della sua famiglia, e nonostante la tristezza e la crudeltà che l'hanno accompagnato nella sua ultracentenaria vita, ci ha trasmesso delle emozioni bellissime.

Voto: 4/5

martedì 17 settembre 2013

EDUCAZIONE SIBERIANA - Nicolai Lilin

La Transnistria è una regione poco conosciuta, con un nome impronunciabile e una storia fatta di guerre e rivendicazioni, un po' come tutti i paesi appartenenti all'ex Unione Sovietica; si trova nell'estremità orientale del territorio moldavo, in una lingua di terra molto sottile confinante con l'Ucraina.
Si è autoproclamata indipendente nel 1990, ma ad oggi la Transnistria non è ancora riconosciuta come stato, e rimane una zona dove la pace si staglia all'orizzonte, ma dove è la tensione la costante attualità.
Nicolai Lilin, l'autore di questo bellissimo libro, è nato qui nel 1980, e qui ha vissuto fino a quando è emigrato in Italia, dove abita oggi e dove ha sposato sua moglie.
Lilin, di origine siberiana, ripercorre la sua vita educato dalla comunità che Stalin ha scacciato dalle grandi e gelide pianure del Nord, che nonostante l'emigrazione forzata non perde le tradizioni profondamente radicate nella propria cultura. Kolima, questo il soprannome dell'autore, è destinato a diventare un "criminale onesto", e perciò abituato a combattere, a sparare e a uccidere. Mille avventure, guerre tra bande, feriti e morti, Kolima cresce con la consapevolezza che sia giusto diventare un criminale come lo è suo padre e come lo sono sempre stati nella sua famiglia, perchè questo è quello che vogliono i vecchi saggi, e perchè è questo che dicono i tatuaggi che lui tanto ama, disegnati con estrema cura e passione dagli umili Kol'sik.
E' una storia pazzesca qualle di Nicolai Lilin, e come tante prima di questa ha fatto storcere il naso a qualcuno, convinto che non sia proprio tutta farina del suo sacco; tant'è, il libro è veramente bello, la storia è raccontata nuda e cruda così come l'autore l'ha vissuta, e non può che farci riflettere su un popolo, i siberiani, e su una terra, la Transnistria, che conosciamo ben poco.

Voto: 4/5

martedì 10 settembre 2013

LA FIGLIA DEL PODESTA' - Andrea Vitali

L'ennesimo capitolo della saga bellanese orchestrata alla perfezione dal maestro Vitali vede come protagonista l'ambizioso progetto che il podestà del piccolo comune affacciato sul lago vuole perseguire: una linea di idrovolanti che colleghi la perla del Lario al capoluogo comasco e alla moderna Lugano, attraente città del Canton Ticino.
Agostino Meccia, promotore dell'iniziativa, è anche il più entusiasta all'interno del comune, ed è proprio lui a convincere, ma non del tutto, lo scettico segretario Carré, che da anni si occupa del difficile compito di far quadrare i conti e di tenere in vita le esigue finanze del paese.
Piuttosto che i costi da sostenere, il vero problema sarà il collaudo di un mezzo tanto pericoloso, ma come non fidarsi del pilota inviato direttamente da Roma per intraprendere un'impresa tanto cara anche a Sua Eccellenza il Duce?
Semmai il Meccia, negli ultimi tempi, è più preoccupato per la figlia Renata, che tutt'a un tratto ha smesso di essere una ragazza ed è diventata donna, e mica una qualunque tra l'altro. Cosa le sarà successo?
Un altro bellissimo romanzo del dottore-scrittore, in cui si intrecciano tra loro le numerose vicende di paese, regalandoci una trama mai banale, piena di divertimento e arricchita da un'infinità di particolari. Ancora una volta il Vitali ha fatto centro.

Voto: 4/5

mercoledì 4 settembre 2013

IL LATO POSITIVO - Matthew Quick

Pat Peoples è finalmente tornato a casa; dopo aver trascorso un tempo che non riesce a quantificare nel postaccio, una clinica psichiatrica, mamma è venuto a riprenderselo.
Pat ricorda ben poco del suo passato, ma ha un obiettivo per il futuro ben nitido nella sua mente: vuole riconquistare Nikki, sua moglie, che si è presa un periodo di lontananza, così la chiama lui, per stare un po' sola. Ma Pat è sicurissimo, dall'alto della sua positività, che la loro separazione sta per finire, e non vuole farsi trovare impreparato per il grande momento.
Così si allena duramente, nella palestra che mamma ha comprato per lui, correndo con un sacco della spazzatura infilato sulla testa per sudare fuori i chili in eccesso, ma soprattutto esercitandosi a essere gentile e a non voler sempre avere ragione.
In più cerca di comunicare con il padre ma, anche se gli Eagles di Philadelphia stanno volando nel campionato di football, lui lo ignora completamente e continua a trattare male la mamma.
Infine c'è Tiffany, che è bellissima ma è solo un'amica, e come lui ha seri problemi mentali da condividere con l'analista.
Basandosi su queste solide premesse Matthew Quick costruisce un romanzo estremamente profondo, analizzando con serietà i problemi dell'età adulta, ma trascinandoci con la sua ilarità nel vivace mondo di Pat, un inguaribile ottimista che ancora non ha trovato il suo posto nel mondo.
Scritto molto bene, semplice, divertente e triste allo stesso tempo, non posso che consigliare a tutti questa piacevole lettura.

Voto: 3/5



mercoledì 28 agosto 2013

TUTTA UN'ALTRA MUSICA - Nick Hornby

Annie e Duncan sono una coppia da ormai quindici anni, ma non si può certo dire che la loro vita scorra allegra e piena di emozioni: la loro relazione è in perenne calma piatta, la loro attività sessuale praticamente assente, e gli unici punti di incontro sono i libri e qualche film in uscita al cinema.
Tutta un'altra musicaE' in questo quadro che ad Annie comincia a venire un insistente desiderio di maternità, ma Duncan non si sente affatto partecipe del progetto, anzi; la sua unica, vera ossessione si chiama Tucker Crowe, cantante americano con un brevissimo passato di successo seguito da venti anni di assoluto silenzio. Duncan condivide questa passione con pochi altri adepti sparsi per il mondo, tutti speranzosi nell'improbabile ritorno del loro idolo; la fortuna bacia proprio Duncan, che riceve per posta un'inedita raccolta di demo registrati in studi da Crowe.
La prima ad ascoltare questa raccolta è però Annie, che da sempre non condivide le idee del compagno su questo semi-sconosciuto ex artista; le conseguenze sono irreparabili, e da qui in poi le varie situazioni, costruite con anni di assoluta reciproca sopportazione, si rovesciano in modo imprevedibile, fino all'inaspettato epilogo.
Probabilmente se un altro autore avesse scritto un libro con una trama del genere l'avrei abbandonato dopo poche pagine; è  abbastanza insensata, monotona e non certo trascinante. Sta di fatto che chi ha scritto questo romanzo è Nick Hornby, e di conseguenza la storia assume un contorno davvero interessante, i dialoghi si animano e le risate non mancano.
Ammetto che questo è forse il libro meno bello di Hornby che ho letto finora, ma ciò non toglie che la sua bravura e la sua capacità di coinvolgere il lettore siano sempre più disarmanti.

Voto: 3/5

martedì 27 agosto 2013

SKAGBOYS - Irvine Welsh

Terzo romanzo dello scozzese che leggo, terzo capolavoro. Nick Hornby non si preoccupi, nessuno lo può insidiare nella mia top five degli autori, ma quanto è bravo Irvine Welsh?
Skagboys è il prequel, vanno molto di moda a quanto pare, di Trainspotting, il suo romanzo più famoso e venduto; sulla carta dovrebbe descrivere minuziosamente l'avvicinamento all'eroina dei vari personaggi, ma in realtà questo avviene quasi subito, e la maggior parte del romanzo si sviluppa sulla falsa riga del fortunato Trainspotting: furti, sballi, divertimento sconsiderato, tutto nel nome della droga.
E' così che ritroviamo i celebri personaggi più giovani ma già dipendenti dai "buchi": Mark Renton, che scopriamo essere uno studente universitario ad Aberdeen; Sick Boy, che è già un playboy sciupafemmine; Spud, che ci appare tenero e bonariamente imbranato; Matty, che è il primo a finire nel vortice senza uscita della droga; mancano un po' Tommy e Begbie, che hanno nella storia un ruolo comprimario.
Dopo una lunga introduzione a dir poco complessa, la narrazione siscioglie e vengono raccontati vari episodi che movimentano la vita dei protagonisti; il tutto fino all'inevitabile ricovero, con la sorpresa (mica tanto) che tutti si ritrovano nello stesso centro riabilitativo: è un po' una presa in giro, perchè chiaramente i ragazzi usciranno più sballati e assetati di droga di prima, e non passeranno che poche ore dall'abbandono della struttura che tutti si bucheranno di nuovo.
Ma c'è un nuovo problema, e tutti dovranno ricorrere alla loro intelligenza repressa per risolverlo: ne val del loro poco promettente futuro, che tuttavia noi conosciamo già.

Voto: 5/5

mercoledì 31 luglio 2013

LETTERA A MIO FIGLIO SUL CALCIO - Darwin Pastorin

In attesa di altre letture (dopo una snervante attesa Skagboys è finalmente arrivato in biblioteca), fa sempre piacere rileggere qualcosa che mi ha lasciato un buon ricordo; ho scelto questo breve ma intenso racconto di Darwin Pastorin, noto giornalista brasiliano di origini italiane, appassionato e super tifoso della Juventus, ma soprattutto bravissimo scrittore.
Lettera a mio figlio sul calcioIn questo libro l'autore ipotizza una conversazione con il figlio piccolo, che a quattro anni è già stato stregato dal fascino del gioco più bello del mondo; rivivendo la sua carriera narra alcuni degli episodi più significativi che ha vissuto, tutti ovviamente legati al calcio; attraverso i ricordi rievoca momenti indimenticabili come la conquista di un trofeo, ma anche momenti profondamente toccanti legati alla scomparsa di un calciatore.
Dopo le prime pagine, in cui Pastorin racconta la sua infanzia brasiliana e il successivo trasferimento a Torino, si sviluppano le storie di grandi campioni del passato più o meno recente; Zico, Maradona, Baggio, ma anche il diverbio con Platini e l'incredibile morte del colombiano Escobar: per pgnuno di loro l'autore ha qualcosa di particolare da descriverci, un dettaglio o un aneddoto che solo lui conosce. Si rivede felice nell'intervistare in esclusiva Romario, agitato alla prima conferenza stampa della giovane promessa Maradona, ma si commuove ancora ricordando le morti di Scirea e Gigi Meroni, idoli delle opposte tifoserie di Torino ma tragicamente uniti nel fatale destino.

Un libro davvero bello, interessante e vero; Pastorin colpisce per la sua barvura e per la capacità di dar forza ai dettagli che apparentemente potrebbero sembrare insignificanti. Complimenti!

Voto: 3/5

lunedì 15 luglio 2013

PER QUESTO HO VISSUTO - Sami Modiano

Tra i sopravvissuti all'Olocausto solo in pochi hanno avuto la possibilità e la forza di raccontare quanto successo all'interno dei campi di sterminio, e spesso l'hanno fatto dopo tanti e tanti anni, come se il dolore legato ai ricordi potesse in qualche modo essersi attenuato; tra questi anche Sami Modiano, ultraottantenne dell'isola di Rodi, che prima della libertà ha visto coi propri occhi l'inferno di Auschwitz-Birkenau.
Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esiliNato nell'isola che a quei tempi faceva parte del territorio italiano, Sami cresce nella grande comunità ebraica del luogo, venendo educato dai genitori secondo la rigorosa educazione israelita. L'infanzia felice viene spezzata dalle leggi razziali del 1938, che limitano in modo netto la vita della comunità con divieti e requisizioni di ogni tipo. " Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo". L'inizio della fine è però nel 1943 quando Sami, appena tredicenne, viene deportato assieme al padre e alla sorella nel campo di lavoro di Auschwitz, in Polonia; qui il ragazzino vivrà dall'interno una delle più tristi e raccapriccianti pagine della storia moderna. Separato dal padre e rimasto solo dopo la terribile e angosciante "selezione", Sami è costretto ai lavori più faticosi e brutali, come raccogliere i cadaveri dei compagni morti; la fine incombe sempre su di lui, ma grazie alla forza di volontà unita alla speranza e alla fortuna, l'ormai quindicenne riesce a sopravvivere fino all'arrivo dei russi e a salvarsi.
Da qui seguirà una vita sicuramente più libera, ma contrassegnata da altre sfide difficili da superare, tra tutte la guerra civile in Congo belga, fino a che Sami riuscirà a stabilizzarsi e a vivere in pace il resto della sua vita, per quanto i tragici ricordi di ciò che ha vissuto glielo permettano.

Molto più Denis Avey (Auschwitz. Ero il numero 220543) che Primo Levi, Sami Modiano racconta integralmente la sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta, soffermandosi molto sulla sua giovinezza a Rodi piuttosto che sul suo passato nel campo in Polonia, probabilmente troppo duro anche da raccontare. Una testimonianza comunque importante di uno dei peggiori periodi del '900, che ci deve far riflettere su quanto l'uomo è stato in grado di fare, e soprattutto ci deve aiutare a capire che ciò che è successo non va dimenticato. Mai.

Voto: 3/5

venerdì 12 luglio 2013

E L'ECO RISPOSE - Khaled Hosseini

Dopo una lunga attesa in cui ha lasciato i suoi tantissimi fan in trepidante attesa, Khaled Hosseini, l'autore dei bestseller "Il cacciatore di aquiloni" e "Mille splendidi soli", è finalmente tornato; lo ha fatto con "E l'eco rispose", storia che attraverso tre generazioni e tre continenti racconta l'amore come essenza vitale di una famiglia in tutte le sue sfumature, ma anche le gioie e le sofferenze, le lacrime e le risate, gli obblighi e il coraggio che serve per affrontarli.
L'Afghanistan è naturalmete la terra dove il romanzo nasce e alla quale tutti i personaggi sono in qualche modo legati, ma non solo quella dove si sviluppa: San Francisco, Parigi, l'isola greca di Tinos, tutte hanno un ruolo fondamentale nel cucire assieme le tante vite che l'autore sviluppa magistralmente dalla prima pagina.
La scena iniziale vede protagonisti un padre e i suoi due figli che viaggiano insieme sotto il sole cocente del deserto, con l'unica compagnia di uno sgangherato carretto rosso; Pari e Abdullah sono molto legati, e non sanno a cosa vanno incontro; la beata innocenza non permette loro di capire che la vita felice e spensierata che trascorrono, per quanto possa esserlo nel loro paese, sta per cambiare radicalmente, e non sanno che le bellissime storie che Baba racconta loro possono trasformarsi nella più cruda e triste delle realtà.
E l'eco risposeDa qui, con una serie di salti temporali per la verità un po' difficili da seguire, Khaled Hosseini ci porta a conoscere come sono cambiate negli anni le vite di Pari e Abdullah, quali percorsi hanno seguito e qual è stato il loro futuro; il loro, ma anche quello di tutti gli altri personaggi che si sono intrecciati nella vicenda: il dottor Markos, lo zio Nabi, il fratellastro Iqbal. Attraverso tutti i ricordi e le esperienze che hanno vissuto si vanno a riunire i tanti, tantissimi pezzi di questo romanzo, fino a comporre un puzzle immensamente complicato e variegato, i cui ultimi tasselli vanno ad incastrarsi soltanto nel capitolo finale.

Sinceramente, ho amato di più gli altri due romanzi di Khaled Hosseini, "Mille splendidi soli" in particolare, ma ciò non toglie che ho trovato anche questo un libro bellissimo, in cui ancora una volta è l'amore il tema principale, e la sua costante ricerca rende la storia molto commovente; non si può negare che Hosseini scriva magnificamente, e sono in particolar modo le descrizioni dei paesaggi, tanto accurate quanto realistiche, a rendere ancora più belli i suoi libri.
Sicuramente da leggere.

Voto. 4/5

lunedì 8 luglio 2013

NEREO ROCCO - Gigi Garanzini

E' stato molto contento mio nonno, milanista sfegatato da quasi 80 anni, quando gli ho regalato il libro su Nereo Rocco, storico allenatore dei rossoneri negli anni sessanta; è stato molto soddisfatto dopo averlo letto, e sentir rievocare direttamente da lui alcuni episodi di quegli anni di calcio è una bellissima esperienza; e forse un po' a sorpresa, sinceramente non me lo aspettavo, sono rimasto piacevolmente colpito anch'io da questo bellissimo romanzo.
Gigi Garanzini ripercorre in queste pagine la carriera di allenatore del Paron, il triestino Nereo Rocco, uno dei personaggi più particolari e indimenticabili del calcio di una volta, quello finito con l'invasione dei soldi e degli stranieri nel nostro campionato, il calcio scommesse e l'avvento delle televisioni.
Nereo Rocco. La leggenda del paròn continuaAttraverso la rievocazione di alcuni episodi esilaranti, i ricordi di amici, giocatori e dirigenti ci viene fatto apprezzare il carattere e l'ironia di questo omaccione triestino cresciuto tra i prosciutti e i salami della macelleria di famiglia, abbandonata a malincuore per cercare, e trovare, fortuna col mondo del calcio.
Dopo una discreta carriera di giocatore, con l'apice raggiunto vestendo la maglia azzurra della nazionale in un'occasione, l'inizio della straorinaria avventura in panchina: l'esordio a Trieste con il miracoloso secondo posto del '48 alle spalle solo del Grande Torino; il passaggio a Treviso e il ritorno nella sua città accolto da un inasprito scetticismo a causa degli scarsi risultati conseguiti nei tre anni vissuti nella città veneta. L'esonero e l'approdo qualche centinaio di chilometri a ovest, dov'è l'artefice principale della promozione in serie A del Padova e del suo miglior periodo della storia calcistica; il primo passaggio al Milan, con i suoi trionfi e il rapporto speciale che riesce a creare con tutti i suoi giocatori; l'infinita diatriba col direttore sportivo e il passaggio al Torino solo per non mancare alla parola data al presidente granata. Il ritorno al Milan, la sua vera casa calcistica: le notti di Glasgow e Manchester, l'Intercontinentale; l'ultimo viaggio da allenatore a Firenze.
Una carriera importante di un allenatore eccezionale, ma soprattutto di un grande uomo, che ancora oggi, a trentatré anni dalla morte, rivive in modo nitido nei ricordi e negli occhi, lucidi, di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Voto: 4/5


martedì 2 luglio 2013

IO SONO NESSUNO - Wainer Molteni

"Può succedere all'improvviso, da un giorno all'altro. Può succedere in modo graduale, inesorabile".
Fatto sta che può capitare a chiunque, e dovunque, di perdere tutto e ritrovarsi a vivere per strada, cancellando in un attimo quanto di buono fatto per tutta una vita.
E' successo, e purtroppo succederà, a tanti; tra i tanti, Wainer Molteni.
Un'infanzia felice a casa dei nonni, ottimi risultati a scuola e tanti amici, una grande passione per la musica. Dopo aver fatto il dj a centinaia di serate e essersi laureato a pieni voti, arriva l'opportunità di volare oltreoceano, negli Stati Uniti, per un master e per coltivare un grande sogno: diventare criminologo.
Anche qui buoni risultati, poi la svolta: Wainer decide di tornare in Italia, diventa capo del personale di un'importante catena di supermercati; ama il suo lavoro, ci mette una passione infinita. Un giorno trova i finanzieri in ufficio: è la bancarotta per l'azienda, l'inizio di un'inesorabile caduta per lui.
Si ritrova senza lavoro, e piano piano fatica a far quadrare i conti e pagare alcune spese, poi piano piano le bollette e infine l'affitto. Non bastano ottime referenze e un curriculum di tutto rispetto; in un attimo arrivano lo sfratto, le mense dei poveri e i dormitori fatiscenti.
All'ottimismo dei primi giorni segue un costante adeguamento alla situazione; i rituali pasti-colletta-dormitorio diventano la routine, la vita di prima un'utopia.
Ma Wainer non molla, scava dentro di sé fino a trovare la forza per riemergere in superficie, trascinando con sé gli amici barboni; non è ancora una nuova vita, ma sicuramente un nuovo inizio.

Una storia vera, toccante, che ci fa riflettere su quanto sia facile cadere in basso per chiunque, ma soprattutto ci fa capire quanto sia difficile rialzarsi. Wainer ci sta provando, ma centinaia come lui non ce l'hanno fatta, e tocca a noi accorgerci di questo mondo nascosto che ci scorre accanto.

Voto: 3/5


domenica 30 giugno 2013

PATATA - John van de Ruit

Leggere un libro e trovarlo bellissimo è uno dei piaceri più belli che ci siano; rileggerlo e trovarlo ancora più bello lo è probabilmente di più.
E' quanto mi è successo con Patata, bestseller sudafricano poco conosciuto dalle nostre parti. E' sostanzialmente un libro per giovanissimi, scritto in modo elementare e in una forma a cui si ricorre raramente: il diario. In realtà è però molto di più che un semplice romanzo per bambini: i temi trattati, la bravura dell'autore e, soprattutto, l'efficacia della narrazione, conquistano chiunque lo legga, strappandolo dalla vita reale e catapultandolo in un mondo più bello, infantile e divertente.
PatataIl protagonista della storia è il tredicenne John Milton, unico figlio di una coppia di genitori a dir poco bizzarra; le sue capacità scolastiche gli permettono di vincere un'ambitissima borsa di studio per uno dei più esclusivi college maschili sudafricani. John, ribatezzato all'istante Patata per la sua duratura infantilità, ha un sacco di problemi nell'inserirsi, soprattutto per via degli scherzi dei ragazzi più grandi e della ferrea disciplina prevista dalla scuola. Ma dopo un primo periodo difficile, Patata riesce ad adattarsi e a vivere mille emozionanti avventure, i Furiosi Otto, un memorabile professore d'inglese, le prime cotte e un'immensa passione per il teatro e il cricket renderanno la sua presenza a scuola divertente ed emozionante, ed è proprio lui, attraverso il suo puntalissimo diario, a renderci partecipi del più bell'anno scolastico della sua vita.

Non saprei cosa rispondere se mi chiedessero qual è il mio libro preferito, ma sicuramente se dovessi fare una lista dei cinque che prediligo Patata ne farebbe sicuramente parte. Meraviglioso.

Voto: 5/5
 

BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE - Alessandro D'Avenia

Acclamato come un bellissimo romanzo adolescenziale, ho trovato questo libro terribilmente scontato, banale e, per larghi tratti, noioso.
Bianca come il latte, rossa come il sangueNella storia si alternano due vicende che lentamente confluiscono in un tutt'uno; da una parte c'è l'amore di Leo, sedicenne appassionato di calcio e musica, per Beatrice, più grande di lui ma con un fascino immenso racchiuso tra i scintillanti occhi verdi e i bellissimi capelli, rossi come il sangue. Dall'altra la malattia che ha colpito proprio Beatrice: una terribile leucemia che la sta costringendo sempre più a letto e le sta precludendo la possibilità di godersi la sua giovinezza.
In mezzo Silvia, amica comune e indispensabile soprattutto per Leo, capace però di vederla solo come tramite per arrivare alla sua amata.
Definita la situazione già dopo poche pagine, il libro si sviluppa poi raccontando vari episodi poco decisivi e abbastanza anonimi, che protraggono in modo scadente la narrazione. Si arriva così al finale, che il lettore ha presumibilmente dedotto già a metà libro, che non fa che confermare la banalità che si è diffusa per oltre 240 pagine.
Probabilmente adatto a un target di lettori minorenni, sono rimasto deluso da questo libro, tant'è che mi sono già immerso nella rilettura di uno dei miei romanzi preferiti, fatalità adatto anche questo a tredicenni, ma con uno sfondo totalmente diverso e caratterizzato da una scrittura esemplare.

Voto: 2/5

venerdì 28 giugno 2013

NON VOLARE VIA - Sara Rattaro

Per Matteo la vita non è semplice come per tutti gli altri bambini; lui non rischia di essere investito perchè corre senza guardare dove va, non viene ripreso dagli insegnanti perchè non risponde alle domande. Matteo è diverso, non può sentire: è nato sordo.
Quando hanno saputo la sorte che la vita aveva riservato a loro figlio, Alberto e Sandra si sono promessi di rimanere sempre uniti, per lui ma anche per Alice, la figlia maggiore, che stava diventando grande e aveva bisogno delle attenzioni dei genitori quais quanto il fratello.
Ma purtroppo alcune promesse sono destinate ad essere infrante; la causa si chiama Camilla, il primo grande amore di Alberto; il suo ritorno in città ha un effetto devastante sulla vita di tutti. Costretto a portare avanti due relazioni per non mentire alla moglie, Alberto si ritrova a vivere una situazione impossibile, che lo porta ad alternare momenti di estasi a momenti di stress e acuta depressione.
L'episodio che rivela alla famiglia come stanno veramente le cose si dimostra tanto tragico quanto opportuno, perchè finalmente la situazione verrà svelata e si potranno mettere le basi per risolverlo. Altri momenti difficili arriveranno, alti e bassi si alterneranno e lacrime scorreranno, ma con la forza che solo una famiglia può avere, tutto potrà essere superato; nel nome dell'amore.
Un romanzo straordinariamente bello, dove si pone al centro dell'attenzione la famiglia e l'importanza che ogni componente ha per mantenerla salda e forte.
L'amore può trionfare sopra ogni cosa, sta solo a noi renderlo possibile.

Voto: 5/5

lunedì 24 giugno 2013

ATLETICO MINACCIA FOOTBALL CLUB - Marco Marsullo

Vanni Cascione è uno squattrinato allenatore campano, da anni sui campi dilettantistici della regione con scarsi risultati; il suo idolo è l'affermato José Mourinho, un esempio da seguire, e non solo sul terreno di gioco. Dopo una serie di esoneri consecutivi l'occasione arriva con il neonato Atletico Minaccia, squadra sorta dalle ceneri di un club sciolto per infiltrazioni camorristiche.
Il direttore sportivo, l'eclettico Lucio Magia, ha promesso una campagna acquisti faraonica grazie alle ingenti risorse economiche messe a sua disposizione dal presidente Baffoni, proprietario dell'omonimo mobilificio. La realtà del mercato si rivela però totalmente diversa, e così alla corte di mister Cascione arrivano una serie di giocatori dal passato quasi inquietante: se in attacco si potrà contare su Sogliola, indiscusso bomber dei campionati dilettantistici, non si può certo dire che gli altri componenti della rosa abbiano alle spalle delle stagioni memorabili.
In porta si potrà fare affidamento su un ex cocainomane, che ha giurato di aver chiuso con la droga, e sul meccanico di fiducia del DS, che non ha mai parato in vita sua; in difesa un paio di corazzieri vecchia scuola e fin troppo stagionati e un terzino croato dallo spiccato accento toscano. In mediana qualche giovane interessante e un ghanese clandestino, schierabile solo in trasferta perchè perennemente inseguito dalla polizia locale. A supportare bomber Sogliola un eccentrico barese, a detta sua intimo amico di Cassano, e un ex "campione" del reality di Italia1. A completare l'organico, tra gli altri, un ex concorrente di Sarabanda e il figlio del presidente, negato nel calcio quanto nella vita.
Con queste premesse il raggiungimento di grandi traguardi appare impossibile, ma è o non è Vanni Cascione l'erede di José Mourinho, il più titulato allenatore degli ultimi anni?

Un romanzo estremamente divertente, dove si ironizza fin troppo sul nostro calcio, ormai considerato uno sport senza più valori, e dove si cerca di sdrammatizzare il grave problema chiamato camorra che affligge la Campania. Trama semplice ma efficace, finale decisamente a sorpresa.

Voto: 3/5

sabato 22 giugno 2013

IL TUNNEL DELLA LIBERTA' - Ellen Sesta

Da molto tempo avevo messo questo libro nella lista "prossime letture", senza tuttavia aver mai trovato l'ispirazione giusta per cominciarlo; dopo circa dieci anni dall'aver visto il film sono riuscito nel mio intento.
Ellen Sesta racconta la vicenda realmente accaduta che l'ha vista coinvolta; fu infatti lei, il 14 settembre del 1962, la staffetta incaricata di dare il segnale di via libera ai circa trenta tra uomini, donne e bambini che trovarono la salvezza attraverso un tunnel scavato sotto il Muro di Berlino.
L'idea era venuta pochi mesi prima a Mimmo, il suo ragazzo, che insieme all'amico Gigi cercava il modo di portare dalla parte ovest del muro un caro amico insieme alla famiglia. L'impresa, già provata con insuccesso da decine di persone, sembrava impossibile soprattutto a causa della lunghezza, il tunnel venne scavato per ben 123 metri, e la paura di finire nel mirino della famigerata Stasi, l'organizzazione di spionaggio della Germania Est.
Con una grande determinazione e uno scopo comune però, i due, insieme ad altri studenti della capitale resisi disponibili, riuscirono a portare a termine la titanica impresa, e a portare alla salvezza un numero relativamente elevato di persone, che avrebbero altrimenti dovuto sopportare e subire per altri trent'anni i patimenti e le restrizioni imposte dall'ex DDR.
Un libro davvero molto interessante, che attraverso le testimonianze di alcuni dei partecipanti alla realizzazione del tunnel rende giustizia e dà voce a uno degli episodi più eclatanti della Guerra Fredda.

Voto: 3/5

venerdì 21 giugno 2013

TUTTO PER UNA RAGAZZA - Nick Hornby

Se, come me, siete fan di Nick Hornby, qualsiasi suo libro prendiate in mano sarà sicuramente una scommessa vinta in partenza, visto che con lui si va sempre sul sicuro.
Non fa eccezione Tutto per una ragazza, romanzo sì adolescenziale, ma adatto in particolar modo agli adulti e ai genitori giovani; giovani come la mamma di Sam, sedicenne appassionato di skateboard ma non di matematica, che convive da sempre con la consapevolezza di avere solo 17 anni in meno di sua madre e la certezza, perchè è lei a ricordarglielo spesso, di essere solo uno spiacevole errore.
Tutto per una ragazzaMa aldilà delle battute e di tutto il resto, Sam e la madre, divorziata da dieci anni, vivono in grande armonia e hanno un rapporto di grande amicizia. Ed è proprio grazie a lei che il fan numero uno di Tony Hawk conoscerà Alicia, sua bellissima coetanea, della quale si innamorerà in circa due secondi. Assieme scopriranno il mondo delle giovani coppie, e per la prima volta anche Sam, come sua madre alla sua età, scoprirà il sesso.
Ma i precedenti gli insegneranno qualcosa, direte voi. E invece, guarda caso, Sam si ritroverà ad essere a sua volta lo sfortunato creatore di uno spiacevole errore, e adesso toccherà a lui, in prima persona, rimediarvi.
Tra improbabili viaggi nel futuro, bambini di nome Ufo e poster parlanti, Hornby ci catapulta nel mondo dell'adolescenza, dove i ragazzi pensano a divertirsi e non alle conseguenze che loro azioni possono avere.
Ironico e divertente, il romanzo è anche terribilmente reale. ma è impossibile non finirlo senza avere un sorriso stampato in faccia.

Voto: 4/5

giovedì 20 giugno 2013

UN BEL SOGNO D'AMORE - Andrea Vitali

"Il Vitali più bello è sempre l'ultimo", scrive Antonio D'Orrico, giornalista del Corriere della Sera. Come dargli torto?
Il nuovo romanzo dello scrittore bellanese non si discosta da tutti i libri che l'hanno preceduto: l'attenzione del lettore viene catturata dopo poche righe, e ci si accorge di averlo finito solo quando ci si ritrova davanti il ponte del paese, fotografato nell'ultima pagina stampata.
I protagonisti principali sono i futuri sposi Alfredo e Adelaide: lui, timido e impacciato, è ancora legato alla madre Benvenuta, per tutti Facia da can; lei invece, estrosa e vivace, per smuovere il moroso stuzzica persino un pretendente. Questi, l'Ernesto, ha a sua volta molti pensieri, ma tanti di questi sono legati alle sue losche attività di contrabbando.
Sulle sue tracce, sempre all'erta, il maresciallo Massimino Pezzati e tutta la locale caserma dei carabinieri, ingrediente imprescindibile per ogni libro del Vitali.
Si sviluppano così varie storie, ognuna delle quali a suo modo affascinante e ricca di ironia, che confluiscono in modo lineare fino al gran finale, orchestrato magistralmente dall'autore.
Un altro bellissimo romanzo, un altro cast azzeccato: appuntati, contrabbandieri, prostitute, gestori di cinema e vicine pettegole, non manca proprio nessuno. Impossibile non innamorarsene.

Voto: 4/5

venerdì 31 maggio 2013

E' SOLTANTO UN CANE - Micheal Gerard Bauer

Quando Corey deve scegliere il cucciolo che preferisce non ha dubbi: vuole quello quasi completamente bianco, con gli occhi cerchiati di nero e una macchia a forma di cuore sul davanti. E' l'unico che quando è stata aperta la gabbia non è corso fuori, ma è rimasto timidamente nascosto dietro la madre, un bellissimo dalmata, come ad aspettare pazientemente di essere scelto.
E' per questo che quando il papà lo prende in braccio e lo chiama Mister Mossodalì, Corey comincia a ripetere queste parole, battezzandolo ufficialmente Mister Mosly.
Da quel giorno i due diventeranno inseparabili, e cominceranno a condividere le loro esperienze, quelle belle ma anche quelle brutte; Mister Mosly sarà sempre accanto a Corey, e anche se non dimostrerà mai una spiccata intelligenza canina il bambino sarà sempre felice, perché la vera amicizia supera qualsiasi problema.
I due cresceranno insieme, ma purtroppo non nello stesso modo; se Corey pian piano diventerà più alto, andrà a scuola e dovrà comprare dei vestiti più grandi, Mister Mosly comincerà gradatamente a invecchiare, perdendo la freschezza di sempre e arrancando anche per salire le scale.
Corey, per quanto il suo essere bambino glielo consenta, capirà la situazione, ma questo non gli impedirà di essere triste e piangere intensamente nel momento in cui Mister Mosly se ne andrà e dovrà essere seppellito, perché in fondo Mo è stato per lui un amico leale e sincero anche se, come milioni di altri, dopotutto è soltanto un cane.
Un bellissimo romanzo di amicizia, dove bambino e cane si fondono in un rapporto meraviglioso, che annulla qualsiasi diversità. Seppur molto corta, la narrazione è davvero coinvolgente e cattura in pieno l'attenzione del lettore; l'inevitabile finale rende il libro estremamente triste, ma le emozioni che regala sono fortissime.

Voto: 4/5

mercoledì 29 maggio 2013

A VISO COPERTO - Riccardo Gazzaniga

Ho adorato questo libro dalla prima pagina, tanto che ne ho rinviato un paio di volte l'inizio ufficiale nell'intento di leggerlo a mente libera; il risultato è stato estremamente positivo.
La narrazione comprende un periodo di tempo di dieci giorni, anche se le vicende principali si svolgono tutte tra la domenica e un freddo mercoledì di gennaio. Non c'è un protagonista, anche se alcuni personaggi ricorrono maggiormente nel testo, ma una lunga lista di narratori che raccontano la storia attraverso i propri occhi e i propri pensieri.
A viso copertoDa una parte c'è un nuovo gruppo di ultrà del Genoa: si fanno chiamare Facce Coperte e nelle ultime settimane hanno soppiantato le gerarchie della Curva Nord, issandosi a gruppo leader dopo alcune azioni dimostrative, efficaci e violente. Sono un gruppo nuovo, ma ci sono tante facce note nel mondo delle tifoserie, gente con alle spalle anni di scontri e tafferugli; accanto a loro le nuove leve, giovani catapultati in un amen dalle risse virtuali a quelle reali.
Dall'altra c'è il nemico comune dei tifosi: la polizia. Semplici celerini, ispettori, sovrintendenti, funzionari in giacca e cravatta fino a "quelli della Digos" tutti uniti a salvaguardare l'ordine pubblico.
Un episodio darà avvio alla battaglia vera e propria, che si svilupperà senza limitazioni a pochi passi dai due Marassi, carcere e stadio della città di Genova. Senza esclusione di colpi, il finale è incerto, ma alla fine solo uno la spunterà.

Bellissimo, vero, commovente; un libro meraviglioso, scritto da chi certe situazioni le ha vissute decine, centinaia di volte. Non un tifoso, un poliziotto.
Assolutamente consigliato.

Voto. 5/5

MILLE SPLENDIDI SOLI - Khaled Hosseini


Nella kolba di legno in cima alla collina, Mariam aspetta con ansia il giovedì, il giorno della visita di suo padre; lei lo adora, ma non può vivere con lui perché è una harami, una bastarda figlia di una serva. Ma ad una ragazzina ostinata non è semplice spiegare la differenza tra cosa è giusto e cosa è sbagliato, e Mariam decide di avventurarsi da sola nella grande Herat, alla ricerca del padre e di tutti i suoi fratelli. Troverà la grande casa dove abitano Baba e tutti i suoi parenti, ma di lui vedrà solo lo sguardo affacciarsi ad una finestra e poi tornare a nascondersi dietro le tende. Per Mariam è un colpo duro e incomprensibile, ma la sua temporanea tristezza è nulla in confronto alla sensazione di vuoto che troverà tornando a casa, nel momento stesso in cui vedrà il corpo inerme della madre impiccato ad un albero.
Mille splendidi soliLaila è nata a Kabul nell’aprile del 1978, la notte della rivoluzione per tutti gli afghani. Ama leggere e studiare e un giorno diventerà una persona importante; lo dice suo padre, ma lo dicono anche Hasina e Giti, le sue amiche del cuore. Laila è felice di avere vicino persone che le vogliono bene, ma solo una è capace di farla sentire davvero al centro dell’attenzione, il suo Tariq; sono amici dalla nascita, e nonostante le donne al mercato comincino a mormorare, il loro rapporto resta casto e profondo. La guerra li sconvolge come tutti, e quando i due sono costretti a separarsi per Laila sembra la fine, ma dovrà ricredersi, perché il peggio arriverà poco tempo dopo, sotto forma di un razzo assassino, che la renderà in un secondo orfana e sola.
Così tanto diverse tra loro, così divise da una vita vissuta agli antipodi, Mariam e Laila vedranno i loro destini incrociarsi imprevedibilmente. Separate prima da una sana rivalità, unite poi da un’amicizia superiore a qualsiasi avversità, troveranno insieme la forza per affrontare una delle più terribili guerre contemporanee, ma soprattutto la forza per sconfiggere, nel loro piccolo, un regime ed un’ideologia tanto oppressivi quanto sbagliati.

Voto: 5/5


mercoledì 15 maggio 2013

IL CACCIATORE DI AQUILONI - Khaled Hosseini


Hassan ha promesso ad Amir che tornerà da lui con l’aquilone azzurro, il trofeo più ambito; ma il tempo passa e Amir, preoccupato, corre a cercarlo. Lo trova poco lontano, in compagnia di tre ragazzi che conosce. Lo stanno tenendo fermo e vogliono fargli qualcosa di brutto.
Il cacciatore di aquiloniÈ in questo momento che la vita di entrambi cambia: quella di Hassan, il cui corpo non sarà più lo stesso, e quella di Amir, che davanti alla scelta più difficile della sua vita sceglierà egoisticamente di scappare e di non vedere.Da qui la loro grande amicizia viaggia inesorabilmente verso la rottura: il ricco bambino pashtun e l’insignificante servo hazara, cresciuti insieme e legati da un vincolo strettissimo, dicono addio alla loro infanzia ed entrano precocemente nel mondo degli adulti.
Venticinque anni più tardi una telefonata irrompe nella tranquilla vita americana di Amir, ormai affermato scrittore di successo; è Rahim Khan, vecchio amico di suo padre, che lo supplica di recarsi da lui, in Pakistan, per confidargli un importante segreto prima di morire. Amir non ha dubbi: parte immediatamente.
L’incontro con l’anziano porterà una serie incredibile di rivelazioni; Amir, scioccato, avrà finalmente l’opportunità di espiare le proprie colpe e sconfiggere il ricordo che lo tormenta da quel terribile inverno, riuscendo a vendicare il suo amico con il labbro leporino, il piccolo Hassan, cacciatore di aquiloni.

Un romanzo meraviglioso, che ho amato oggi come la prima volta che l'ho letto. Una magnifica storia di amicizia nella diversità tra quelli che dovrebbero, e sono, due ragazzini uguali e con gli stessi diritti, ma che nella realtà di molti paesi sono considerati su due piani diversi.

Voto: 5/5

lunedì 13 maggio 2013

COLLA - Irvine Welsh

Colla: S.F. Sostanza dotata di forte potere adesivo, ottenuta facendo bollire scarti animali.

Pensavo, anzi ne ero convinto, che l'aver apprezzato così tanto Trainspotting fosse un caso isolato, frutto del fatto che era un po' di tempo che non mi dedicavo a letture di un certo genere. Invece mi ritrovo qui a commentare un altro memorabile romanzo dello scrittore scozzese, non a caso considerato dal Los Angeles Weekly il più eccitante che l'autore abbia scritto.
Anche qui i protagonisti sono principalmente quattro e il romanzo è narrato coralmente da ognuno di loro, ma a differenza del più fortunato Trainspotting, conosciamo i personaggi bambini e li abbandoniamo, alla fine del libro, ormai adulti e in decadenza.
Si parte dagli anni '70, quando ci viene presentata la situazione famigliare di Andy, Terry, Carl e Billy, chi più fortunato ad avere un padre con un buon lavoro, chi invece il padre non lo può vedere perché in carcere.
Si passa poi agli anni '80, quando i bambini sono diventati adolescenti e sono impegnati a scoprire il mondo e i piaceri che la loro giovinezza può dare: fumo, sesso, alcol, non si fanno mancare proprio niente; vivono alla giornata, senza pensare al futuro e senza rispettare le regole.
Dieci anni più tardi i ragazzi sono diventati dei giovani adulti, e le loro vite sono cambiate: Carl e Billy sono riusciti a intraprendere carriere di successo; Andy ha dei grossi problemi con la compagna, madre di sua figlia, mentre Terry vive grazie al sussidio di disoccupazione e a qualche furto.
I quattro comunque sono ancora saldamente legati, e organizzano insieme quella che diventerà una memorabile vacanza all'Oktoberfest di Monaco.
CollaL'ultima parte del libro è dedicata agli anni 2000, e vede gli storici amici ormai irrimediabilmente lontani, idealmente e fisicamente; Carl è diventato un famoso dj, vive in Australia e fa soldi a palate, ma è troppo fatto anche per rendersene conto; Billy ha abbandonato la boxe e ha aperto un locale nel centro di Edimburgo, ma ormai pensa più al business che alla propria vita; Terry invece è alle prese con problemi di ogni tipo, ed è irriconoscibile da tanto è precocemente invecchiato; Andy invece non c'è proprio più: dopo la prigione e due processi a carico ha deciso di togliersi la vita davanti agli occhi dei suoi amici.
E "proprio quando il vincolo di un'amicizia saldissima sembra ormai spezzato per sempre, una telefonata, quella che richiama Carl a Edimburgo al capezzale del padre moribondo, li fa rincontrare per una resa dei conti inevitabile e, a suo modo, catartica".

Colla è un romanzo davvero straordinario, che cattura la tua attenzione dalla prima pagina e ti porta velocemente fino all'ultima, lasciandoti in testa un'immensità di pensieri e domande a cui non è facile rispondere; scritto in modo ironico e pungente, ha la sua vera forza nei personaggi, tanto simili quanto diversi, ognuno dotato di una propria personalità forte e particolare.
Una menzione particolare va poi al titolo, tanto semplice quanto profondo. Terribilmente azzeccato.

Voto: 5/5