lunedì 15 luglio 2013

PER QUESTO HO VISSUTO - Sami Modiano

Tra i sopravvissuti all'Olocausto solo in pochi hanno avuto la possibilità e la forza di raccontare quanto successo all'interno dei campi di sterminio, e spesso l'hanno fatto dopo tanti e tanti anni, come se il dolore legato ai ricordi potesse in qualche modo essersi attenuato; tra questi anche Sami Modiano, ultraottantenne dell'isola di Rodi, che prima della libertà ha visto coi propri occhi l'inferno di Auschwitz-Birkenau.
Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esiliNato nell'isola che a quei tempi faceva parte del territorio italiano, Sami cresce nella grande comunità ebraica del luogo, venendo educato dai genitori secondo la rigorosa educazione israelita. L'infanzia felice viene spezzata dalle leggi razziali del 1938, che limitano in modo netto la vita della comunità con divieti e requisizioni di ogni tipo. " Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo". L'inizio della fine è però nel 1943 quando Sami, appena tredicenne, viene deportato assieme al padre e alla sorella nel campo di lavoro di Auschwitz, in Polonia; qui il ragazzino vivrà dall'interno una delle più tristi e raccapriccianti pagine della storia moderna. Separato dal padre e rimasto solo dopo la terribile e angosciante "selezione", Sami è costretto ai lavori più faticosi e brutali, come raccogliere i cadaveri dei compagni morti; la fine incombe sempre su di lui, ma grazie alla forza di volontà unita alla speranza e alla fortuna, l'ormai quindicenne riesce a sopravvivere fino all'arrivo dei russi e a salvarsi.
Da qui seguirà una vita sicuramente più libera, ma contrassegnata da altre sfide difficili da superare, tra tutte la guerra civile in Congo belga, fino a che Sami riuscirà a stabilizzarsi e a vivere in pace il resto della sua vita, per quanto i tragici ricordi di ciò che ha vissuto glielo permettano.

Molto più Denis Avey (Auschwitz. Ero il numero 220543) che Primo Levi, Sami Modiano racconta integralmente la sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta, soffermandosi molto sulla sua giovinezza a Rodi piuttosto che sul suo passato nel campo in Polonia, probabilmente troppo duro anche da raccontare. Una testimonianza comunque importante di uno dei peggiori periodi del '900, che ci deve far riflettere su quanto l'uomo è stato in grado di fare, e soprattutto ci deve aiutare a capire che ciò che è successo non va dimenticato. Mai.

Voto: 3/5

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