lunedì 8 luglio 2013

NEREO ROCCO - Gigi Garanzini

E' stato molto contento mio nonno, milanista sfegatato da quasi 80 anni, quando gli ho regalato il libro su Nereo Rocco, storico allenatore dei rossoneri negli anni sessanta; è stato molto soddisfatto dopo averlo letto, e sentir rievocare direttamente da lui alcuni episodi di quegli anni di calcio è una bellissima esperienza; e forse un po' a sorpresa, sinceramente non me lo aspettavo, sono rimasto piacevolmente colpito anch'io da questo bellissimo romanzo.
Gigi Garanzini ripercorre in queste pagine la carriera di allenatore del Paron, il triestino Nereo Rocco, uno dei personaggi più particolari e indimenticabili del calcio di una volta, quello finito con l'invasione dei soldi e degli stranieri nel nostro campionato, il calcio scommesse e l'avvento delle televisioni.
Nereo Rocco. La leggenda del paròn continuaAttraverso la rievocazione di alcuni episodi esilaranti, i ricordi di amici, giocatori e dirigenti ci viene fatto apprezzare il carattere e l'ironia di questo omaccione triestino cresciuto tra i prosciutti e i salami della macelleria di famiglia, abbandonata a malincuore per cercare, e trovare, fortuna col mondo del calcio.
Dopo una discreta carriera di giocatore, con l'apice raggiunto vestendo la maglia azzurra della nazionale in un'occasione, l'inizio della straorinaria avventura in panchina: l'esordio a Trieste con il miracoloso secondo posto del '48 alle spalle solo del Grande Torino; il passaggio a Treviso e il ritorno nella sua città accolto da un inasprito scetticismo a causa degli scarsi risultati conseguiti nei tre anni vissuti nella città veneta. L'esonero e l'approdo qualche centinaio di chilometri a ovest, dov'è l'artefice principale della promozione in serie A del Padova e del suo miglior periodo della storia calcistica; il primo passaggio al Milan, con i suoi trionfi e il rapporto speciale che riesce a creare con tutti i suoi giocatori; l'infinita diatriba col direttore sportivo e il passaggio al Torino solo per non mancare alla parola data al presidente granata. Il ritorno al Milan, la sua vera casa calcistica: le notti di Glasgow e Manchester, l'Intercontinentale; l'ultimo viaggio da allenatore a Firenze.
Una carriera importante di un allenatore eccezionale, ma soprattutto di un grande uomo, che ancora oggi, a trentatré anni dalla morte, rivive in modo nitido nei ricordi e negli occhi, lucidi, di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Voto: 4/5


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