lunedì 30 settembre 2013

ON THE ROAD - Jack Kerouac

Bob Dylan ha detto che On the road ha cambiato la sua vita, oltre a quella di molti altri; non credo che cambierà la mia, ma sono d'accordo nel dire che questo capolavoro ti lascia dentro emozioni e sensazioni che pochissimi altri libri ti possono regalare.
Jack Kerouac ripercorre la sua vita nel dopoguerra post Hiroshima, lasciando solo intravedere un paese di lì a poco destinato ad una estenuante guerra di tensione contro l'URSS, la Guerra Fredda.
Grazie al sussidio di reduce che riceve, decide di partire all'avventura con il sogno di attraversare il paese da est a ovest, dal New Jersey, dove vive con la zia, fino all'affascinante California.
Non gli riuscirà una, ma ben tre volte, spingendosi anche fino in Messico, tra la povertà, la simpatia e la semplicità di un popolo totalmente diverso rispetto al suo.
On the roadAccanto a lui gli amici, in particolar modo Dean, il pazzo che vive in una costante euforia ma che è in grado di commuoversi quando dice di volergli bene e quando ricorda il papà vagabondo.
Insieme vivono la giornata, i lunghi trasferimenti in autostop, gli scomodi sedili dei pullman, le notti all'addiaccio, ma sempre con l'occhio fuori dal finestrino a scrutare le differenze di un paesaggio che cambia in continuazione, ma soprattutto sempre con il sorriso sulle labbra e il desiderio di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e di vivere un'emozione diversa.
Un libro davvero bellissimo, nel quale Kerouac utilizza il viaggio come splendida metafora della vita, dove pensare al difficile domani non ha senso, perchè l'oggi è più importante e va vissuto al meglio, come se non ci fosse futuro. Difficile da leggere, soprattutto all'inizio, ma man mano che ci si addentra nella storia il libro diventa sempre più coinvolgente, e quando lo si ha finito si deve amettere che ci si sente, almeno un po', diversi.

Voto: 4/5

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