martedì 27 agosto 2013

SKAGBOYS - Irvine Welsh

Terzo romanzo dello scozzese che leggo, terzo capolavoro. Nick Hornby non si preoccupi, nessuno lo può insidiare nella mia top five degli autori, ma quanto è bravo Irvine Welsh?
Skagboys è il prequel, vanno molto di moda a quanto pare, di Trainspotting, il suo romanzo più famoso e venduto; sulla carta dovrebbe descrivere minuziosamente l'avvicinamento all'eroina dei vari personaggi, ma in realtà questo avviene quasi subito, e la maggior parte del romanzo si sviluppa sulla falsa riga del fortunato Trainspotting: furti, sballi, divertimento sconsiderato, tutto nel nome della droga.
E' così che ritroviamo i celebri personaggi più giovani ma già dipendenti dai "buchi": Mark Renton, che scopriamo essere uno studente universitario ad Aberdeen; Sick Boy, che è già un playboy sciupafemmine; Spud, che ci appare tenero e bonariamente imbranato; Matty, che è il primo a finire nel vortice senza uscita della droga; mancano un po' Tommy e Begbie, che hanno nella storia un ruolo comprimario.
Dopo una lunga introduzione a dir poco complessa, la narrazione siscioglie e vengono raccontati vari episodi che movimentano la vita dei protagonisti; il tutto fino all'inevitabile ricovero, con la sorpresa (mica tanto) che tutti si ritrovano nello stesso centro riabilitativo: è un po' una presa in giro, perchè chiaramente i ragazzi usciranno più sballati e assetati di droga di prima, e non passeranno che poche ore dall'abbandono della struttura che tutti si bucheranno di nuovo.
Ma c'è un nuovo problema, e tutti dovranno ricorrere alla loro intelligenza repressa per risolverlo: ne val del loro poco promettente futuro, che tuttavia noi conosciamo già.

Voto: 5/5

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