mercoledì 29 maggio 2013

MILLE SPLENDIDI SOLI - Khaled Hosseini


Nella kolba di legno in cima alla collina, Mariam aspetta con ansia il giovedì, il giorno della visita di suo padre; lei lo adora, ma non può vivere con lui perché è una harami, una bastarda figlia di una serva. Ma ad una ragazzina ostinata non è semplice spiegare la differenza tra cosa è giusto e cosa è sbagliato, e Mariam decide di avventurarsi da sola nella grande Herat, alla ricerca del padre e di tutti i suoi fratelli. Troverà la grande casa dove abitano Baba e tutti i suoi parenti, ma di lui vedrà solo lo sguardo affacciarsi ad una finestra e poi tornare a nascondersi dietro le tende. Per Mariam è un colpo duro e incomprensibile, ma la sua temporanea tristezza è nulla in confronto alla sensazione di vuoto che troverà tornando a casa, nel momento stesso in cui vedrà il corpo inerme della madre impiccato ad un albero.
Mille splendidi soliLaila è nata a Kabul nell’aprile del 1978, la notte della rivoluzione per tutti gli afghani. Ama leggere e studiare e un giorno diventerà una persona importante; lo dice suo padre, ma lo dicono anche Hasina e Giti, le sue amiche del cuore. Laila è felice di avere vicino persone che le vogliono bene, ma solo una è capace di farla sentire davvero al centro dell’attenzione, il suo Tariq; sono amici dalla nascita, e nonostante le donne al mercato comincino a mormorare, il loro rapporto resta casto e profondo. La guerra li sconvolge come tutti, e quando i due sono costretti a separarsi per Laila sembra la fine, ma dovrà ricredersi, perché il peggio arriverà poco tempo dopo, sotto forma di un razzo assassino, che la renderà in un secondo orfana e sola.
Così tanto diverse tra loro, così divise da una vita vissuta agli antipodi, Mariam e Laila vedranno i loro destini incrociarsi imprevedibilmente. Separate prima da una sana rivalità, unite poi da un’amicizia superiore a qualsiasi avversità, troveranno insieme la forza per affrontare una delle più terribili guerre contemporanee, ma soprattutto la forza per sconfiggere, nel loro piccolo, un regime ed un’ideologia tanto oppressivi quanto sbagliati.

Voto: 5/5


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