"Le tre minestre" può essere considerata infatti una piccola autobiografia dell'autore, riguardante gli anni passati a casa delle sue tre zie, quelli dell'adolescenza.
Paolina, Cristina e Colomba sono zitelle, ma a differenza di quanto si possa pensare sono organizzatissime, ed hanno stabilito una divisione dei compiti all'interno delle proprietà di famiglia che permette loro una vita quasi agiata e ricca di soddisfazioni; c'è la zia che si dedica alle faccende domestiche, la zia che gestisce i rapporti con tutti gli abitanti del paese e quella che si occupa dell'orto e delle galline.
Tra minestre di riso e prezzemolo e indigeste cassole, tra impareggiabili fegatini e sconosciute barbabietole, l'adolescente diverrà adulto, e potrà finalmente dedicarsi agli studi per diventare quello che le tre auspicano per lui dalla nascita: ministro della salute.
Lontano dal classico Vitali, il libro è comunque molto interessante, come del resto lo è il ricettario personalizzato a fine romanzo. Adesso conosciamo molto di più sulla vita privata dell'autore, e siamo pronti a gustarci il nuovo romanzo in uscita a maggio, edito ovviamente da Garzanti.
Voto: 3/5
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