domenica 17 marzo 2013

TRAINSPOTTING - Irvine Welsh

Giudicare un libro è una cosa altamente soggettiva; ognuno può dire ciò che vuole, definire brutto un romanzo osannato dalla critica oppure il contrario. Con Trainspotting non posso far altro che adeguarmi al giudizio dei più: è un capolavoro.
Mark Renton, per tutti Rents, il "ragazzo in affitto", è il protagonista principale di questo romanzo polifonico, dove la trama è vissuta e descritta da un gruppo di ragazzi di Edimburgo, precisamente del quartiere Leith, che passano le loro giornate a bere, fumare, rubare, ma soprattutto a bucarsi. L'eroina è infatti la principale fonte di divertimento per questi giovani, e procurarsela il principale problema; tutto il resto è relativo e pure il sesso, seppur quasi abusato da alcuni, tra cui Sick Boy, passa in secondo piano rispetto a una dose.
E' così che ci ritroviamo ad ubriacarci in uno squallido pub con Secondo Premio, a sparare a un cane con Mark, a picchiare qualcuno con Begbie, ma anche a piangere con Tommy perchè la sua ragazza l'ha lasciato e a ricordare con tutti la piccola Dawn, che di albe ne ha viste davvero poche. Tutti questi episodi riconducibili all'uso di eroina, il vero sostentamento di questi ragazzi.
Ma c'è sempre un momento in cui si dice basta e si prova a voltare pagina, a lasciarsi indietro il passato e tutto il male che ci ha fatto. Così Rents se ne va a Londra con Kelly, la sua ragazza, ma bastano pochi mesi da ragazzo pulito a fargli compiere in tutta fretta il tragitto inverso; perchè la vita senza eroina è una noia insuperabile.
Così tutti si ritroveranno a Leith, dove tutto è cominciato; la monotonia tanto agognata riprenderà subito, ma avrà poca durata: la morte di Tommy scalfirà in modo indelebile le menti di tutti, Rents in particolare, e ciò che accadrà dopo il funerale aprirà nuove strade da percorrere, e per la prima volta Mark lo farà da solo.

Voto: 5/5

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