ALTA FEDELTA' - Nick Hornby
Rob Fleming ha 35 anni, un piccolo appartamento uguale a tutti quelli dell'infinita e grigia periferia di Londra nord, e un negozio di dischi ben nascosto dagli occhi dei curiosi, che non sia mai che qualcuno ci finisca dentro; d'altra parte Rob Fleming non ha molti soldi, non ha affatto successo nel suo lavoro, nonostante i ben due dipendenti da pagare, e, adesso che Laura se n'è andata con Ian, non ha neppure una compagna con la quale condividere l'eterna monotonia delle sue giornate. È così che Rob, giovane ma non troppo, bello ma non così tanto, si trova a riflettere sul suo passato, nella speranza che questo possa dargli delle risposte sul presente e sul perchè, a 35 anni, non abbia ancora trovato una collocazione adeguata nel mondo, per quanto fare il venditore di dischi fosse il suo sogno più o meno da sempre. Il suo monologo interiore è fatto di ricordi e ipotesi, ma soprattutto di classifiche: graduatorie dei migliori dischi o dei migliori film, dei lavori più belli o delle storie d'amore più sfortunate, e persino la classifica delle cinque migliori canzoni da suonare ad un funerale; è così che Rob giudica la sua vita, cercando di darle un voto in base alle sue passioni; ed è grazie a questi "giochi mentali" che comincia a capire come mai la sua vita non lo soddisfa, i suoi amici non si contano (perchè non ce ne sono) e magari il perchè dell'abbandono di Laura, che forse, in fondo in fondo, non era poi così male. Alta fedeltà è, Febbre a 90' escluso, il miglior libro di Nick Hornby, quello che ha appassionato un'intera generazione di lettori e ne appassionerà ancora molte; estremamente divertente, spassoso, ironico, rende al meglio l'idea della vita adulta, non fermandosi alla superficie, ma inoltrandosi nelle vie nascoste di un'età difficile e problematica, della quale è difficile venirne a capo. Rob Fleming è uno sfigato musone senze ambizioni, ma probabilmente Rob Fleming è un po' tutti noi.
Voto: 5/5
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