Dino ed Esther sono poco più che bambini quando, anche a Milano, scoppia, oltre alla Seconda Guerra Mondiale, l'ondata di persecuzioni contro gli ebrei. La loro famiglia, proprietaria di un'azienda a Magenta, non ha mai avuto problemi ed è da sempre benvoluta e rispettata, ma ciò non impedisce che anche loro, i Molho, siano in pericolo. Le notizie che giungono dalla Germania nazista, che parlano di massacri e di campi di sterminio, sono sempre più insistenti, e quando anche in Italia viene dato ordine di arrestare tutti gli ebrei, a Dino e alla sua famiglia non resta che trasferirsi a Magenta e nascondersi, dopo che è svanita la flebile speranza di scappare in Svizzera. Ad aiutarli sarà prima una famiglia del posto, ma quando anche per gli italiani generosi nell'aiutare gli ebrei si parlerà di fucilazioni, i Molho, seguendo l'idea di alcuni dipendenti della fabbrica, decidono di nascondersi all'interno dello stabilimento, in una piccola stanza, da loro rinominata "buco", nascosta da varie file di casse di legno e dotata almeno di una stufa. Da qui, per un anno e più, resteranno chiusi in quella che diventa la loro casa segreta, senza potersi quasi mai muovere, e con il terrore costante di veder comparire un tedesco dietro le casse, venuto per arrestarli e spedirli ad Auschwitz. Un libro veramente molto bello, resoconto di una storia vera, che tratta in modo semplice un argomento così delicato come la Shoah, mettendo in risalto il ruolo di chi, non ebreo, ha messo in pericolo la propria vita pur di salvarne delle altre, innocenti. La casa segreta è un libro di narrativa per ragazzi, ma tra le pagine si narrano momenti tristi e toccanti, ed è anche per questo molto adatto ad un pubblico adulto.
Voto: 4/5
Il famoso comico Giacomo, che con Aldo e Giovanni fa ridere gli italiani da vent'anni, ha seguito l'esempio di molti altri personaggi dello spettacolo, scrivendo un libro a metà tra autobiografia e pensieri personali; il risultato è discreto, visto che la scrittura è buona e gli argomenti sono interessanti, anche se forse manca qualche aneddoto di vita in più. Nato nelle campagne milanesi alla fine degli anni '50, Giacomo vede la sua infanzia e la sua adolescenza caratterizzate dai pochi soldi che girano in famiglia, che non gli impediscono tuttavia di avere molti svaghi, e dalla sua statura, decisamente modesta, che non si può proprio cambiare, nonostante la fiducia di genitori e parenti vari. Tra ricordi di scuola e non, come il fantomatico presepe che tante domande ha fatto nascere in lui e la partecipazione a manifestazioni e rappresaglie politiche, Giacomo diventa pian piano adulto, con qualche lavoretto e molti sogni nel cassetto: la prima esperienza, pessima, in fabbrica; la chiamata dall'ospedale e il rapido successo di carriera, da addetto alle pulizie a infermiere per mancanza di personale. Infine, la voglia di cambiare aria, di lasciarsi alle spalle l'infanzia e Villa Cortese e di provare l'avventura a Milano, la città che vive in verticale. Qui il primo periodo difficile, la nostalgia, ma poi i due incontri che gli hanno cambiato la vita: quello con i due comici che così tanto facevano ridere, e quello con la bellissima donna che è diventata prima sua moglie e poi madre di suo figlio, Emanuele.
Voto. 3/5
Rob Fleming ha 35 anni, un piccolo appartamento uguale a tutti quelli dell'infinita e grigia periferia di Londra nord, e un negozio di dischi ben nascosto dagli occhi dei curiosi, che non sia mai che qualcuno ci finisca dentro; d'altra parte Rob Fleming non ha molti soldi, non ha affatto successo nel suo lavoro, nonostante i ben due dipendenti da pagare, e, adesso che Laura se n'è andata con Ian, non ha neppure una compagna con la quale condividere l'eterna monotonia delle sue giornate. È così che Rob, giovane ma non troppo, bello ma non così tanto, si trova a riflettere sul suo passato, nella speranza che questo possa dargli delle risposte sul presente e sul perchè, a 35 anni, non abbia ancora trovato una collocazione adeguata nel mondo, per quanto fare il venditore di dischi fosse il suo sogno più o meno da sempre. Il suo monologo interiore è fatto di ricordi e ipotesi, ma soprattutto di classifiche: graduatorie dei migliori dischi o dei migliori film, dei lavori più belli o delle storie d'amore più sfortunate, e persino la classifica delle cinque migliori canzoni da suonare ad un funerale; è così che Rob giudica la sua vita, cercando di darle un voto in base alle sue passioni; ed è grazie a questi "giochi mentali" che comincia a capire come mai la sua vita non lo soddisfa, i suoi amici non si contano (perchè non ce ne sono) e magari il perchè dell'abbandono di Laura, che forse, in fondo in fondo, non era poi così male. Alta fedeltà è, Febbre a 90' escluso, il miglior libro di Nick Hornby, quello che ha appassionato un'intera generazione di lettori e ne appassionerà ancora molte; estremamente divertente, spassoso, ironico, rende al meglio l'idea della vita adulta, non fermandosi alla superficie, ma inoltrandosi nelle vie nascoste di un'età difficile e problematica, della quale è difficile venirne a capo. Rob Fleming è uno sfigato musone senze ambizioni, ma probabilmente Rob Fleming è un po' tutti noi.
Voto: 5/5