NON BUTTIAMOCI GIU' - Nick Hornby
È l'ultima notte dell'anno; Martin, ex conduttore di successo, ex personaggio amato, ex marito, siede sul cornicione del "Palazzo dei suicidi", noto in tutta Londra per essere l'ideale rampa di lancio (verso il basso) per chi non ha più voglia di vivere. A pochi metri da lui, in attesa del proprio turno, c'è Maureen, madre di un ragazzo disabile, incapace di fare anche le cose più semplici; anche lei vuole chiudere una vita in salita, che così poche gioie le ha dato. A distanza di pochi minuti, mentre Martin non riesce a decidersi e Maureen pazientemente aspetta, spunta Jess, diciotto anni di esuberanza e arroganza: se dovesse dire un motivo per cui si trova lì non saprebbe rispondere, ma è sempre stata abituata ad agire d'impulso, e anche stasera non ha riflettuto molto. Quando JJ, porta pizze americano senza più band e compagna, esce sul tetto, si trova davanti una scena quasi rugbistica, con un tipo dal volto noto e una donna non particolarmente graziosa che bloccano a terra un'adolescente irrequieta. È questo il prologo di una serata diversa, nella quale quattro sconosciuti si incontrano, e scoprono che l' unica cosa che hanno in comune è la voglia di farla finita; in qualche modo, decidono che almeno per quella sera è il caso di scendere, e si danno appuntamento per tre mesi dopo, quando, sempre su quel tetto, arriverà l'ora di tirare le somme. Probabilmente il libro di Hornby che ho amato di meno, nonostante le buone premesse ed un inizio coinvolgente; purtroppo la prima parte è troppo breve, e il romanzo si dilunga poi in temi un po' ripetitivi e noiosi. Hornby salva la lettura con la sua immensa bravura e la capacità di trasformare la sua solita ironia in humor nero, ma forse per la prima volta non stupisce.
Voto: 3/5
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