Due storie, tanto diverse quanto vicine nell'attualità, legate indissolubilmente da un filo comune.
Angelina racconta al figlio Vito di quando, poco più che bambina, è dovuta fuggire dal deserto e dalla Libia, spaventata dall'avvento del dittatore Gheddafi; nello stesso momento, per scappare dalla guerra che la Libia la devasta, Jamila e il piccolo Farid si imbarcano nel viaggio più duro della loro vita.
Un romanzo toccante, di attualità e molto triste, ma che può aiutarci ad avere rispetto di tutti.
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